Dr. SALVATORE SOTTOSANTI
Medico Chirurgo Oculista
Dr. SALVATORE SOTTOSANTI
Medico Chirurgo Oculista
CHIRURGIA REFRATTIVA
L’occhio è come una macchina fotografica - o meglio la macchina fotografica è stata progettata in maniera simile all’occhio. L’oggetto che noi osserviamo viene focalizzato sulla retina. La cornea e il cristallino sono delle lenti che fanno sì che l’immagine che giunge all’occhio venga messa a fuoco sulla retina. Una volta raggiunta la retina, l’immagine luminosa viene trasmessa al cervello tramite il nervo ottico. Se qualcuno di questi organi è alterato si avrà una visione offuscata.
Gli errori refrattivi sono da ricondurre principalmente a 2 cause:
•Cornea troppo piatta o troppo curva
•Lunghezza antero-posteriore dell’occhio superiore o inferiore ai limiti.
La chirurgia refrattiva permette al paziente di svolgere le comuni attività giornaliere senza la necessità di occhiali o lenti a contatto.
Numerosi passi avanti sono stati fatti nel campo della chirurgia refrattiva, rendendola una procedura sicura ed efficace, alternativa agli occhiali.
I vizi di refrazione che possono interessare l’occhio sono 3:
•MIOPIA
•IPERMETROPIA
•ASTIGMATISMO
L’entità del difetto di ognuno di essi viene misurata in diottrie (D)
MIOPIA
Nell’occhio miope l’immagine di un oggetto viene messa a fuoco davanti la retina (non sulla retina come avviene in condizioni normali), con conseguente visione offuscata. Ciò avviene perché l’occhio è più lungo o perché la cornea è più curva del normale. In genere la miopia insorge sin da piccoli e tende ad aumentare progressivamente per stabilizzarsi tra i 18 e i 21 anni. Fino a 3 diottrie siamo dinanzi a miopia lieve; tra 3 e 6 D miopia media; oltre 6 D miopia elevata.
IPERMETROPIA
Nell’occhio ipermetrope, l’immagine di un oggetto viene messa a fuoco dietro la retina (non sulla retina come si ha in condizioni normali), con conseguente visione offuscata. Ciò avviene perché l’occhio è più corto o perché la cornea è più piatta del normale. Tramite il processo di accomodazione e in relazione al grado di ipermetropia, il soggetto può vedere bene sia per lontano che per vicino. Tuttavia ciò può essere causa di astenopia, cioè segni di “stanchezza oculare”, ovvero occhio rosso, mal di testa, bruciore e prurito agli occhi. In ogni caso le capacità accomodative si riducono con l’età.
ASTIGMATISMO
Nell’occhio astigmatico la cornea non è perfettamente sferica, ma ha una forma assimilabile a quella di un pallone da rugby (un meridiano più curvo ed un altro meno curvo). Ciò fa sì che si formino 2 immagini sulla retina. Si avrà quindi una visione offuscata o distorta degli oggetti. L’astigmatismo si riscontra nel 30-40% dei pazienti che usano lenti a contatto o occhiali. L’astigmatismo può essere semplice o coesistere con la miopia e l’ipermetropia
LASER AD ECCIMERI
Gran parte dei soggetti affetti da miopia, ipermetropia ed astigmatismo possono essere sottoposti a trattamento con laser ad eccimeri per ridurre la propria dipendenza da occhiali e/o lenti a contatto. Per ottenere tutto ciò il laser ad eccimeri modifica la forma della cornea, facendo sì che i raggi luminosi vengano messi a fuoco sulla retina.
PRK
La tecnica PRK (Photorefractive Keratectomy) viene utilizzata da diversi anni per la correzione di gran parte dei difetti visivi. Con questa metodica il laser viene applicato direttamente sulla cornea dopo averne tolto lo strato superficiale, detto epitelio.
Il trattamento laser viene effettuato previa somministrazione di gocce di collirio anestetico. Successivamente viene applicata per pochi secondi una soluzione alcolica che favorisce la rimozione dell’epitelio corneale. In questa maniera si riduce notevolmente il dolore postoperatorio. Dopo aver tolto l’epitelio, viene utilizzato il laser ad eccimeri, che, una volta indirizzato sull’occhio, modella la superficie corneale. Il fascio di laser, controllato in maniera estremamente precisa da un computer, vaporizza la superficie anteriore della cornea senza danneggiare le strutture circostanti. Il trattamento dura pochi secondi: maggiore è il difetto da correggere, maggiore è la durata (tuttavia sempre entro pochi secondi). Al termine del trattamento l’occhio viene “bendato” con una lente a contatto che verrà tolta dopo 5-7 giorni, il tempo che l’epitelio si sviluppi nuovamente davanti la cornea.
Il trattamento viene effettuato in genere in entrambi gli occhi in un’unica seduta. Nei primi giorni dopo il trattamento il paziente può avvertire sensazione di corpo estraneo e/o bruciore, che si riducono notevolmente grazie alla terapia e alla lente a contatto. Talvolta può essere necessario fare uso di farmaci antidolorifici. E’ preferibile che il paziente nei primi giorni successivi al trattamento PRK utilizzi occhiali da sole. La vista tende a migliorare progressivamente ogni giorno, per assestarsi dopo circa 4-6 mesi, anche se già dopo circa 10 giorni il paziente può condurre una vita normale, compresa la guida.
INDAGINI PRELIMINARI
Molti pazienti, ma non tutti, con difetti di refrazione (miopia, ipermetropia e astigmatismo) possono essere sottoposti a trattamento PRK. E’ estremamente importante che il paziente prima di essere sottoposto a laser ad eccimeri non presenti alterazioni oculari e/o sistemiche che possono pregiudicare la buona riuscita del trattamento laser.
A tal proposito ogni paziente deve essere sottoposto a:
•Visita oculisitica completa, con valutazione del Fundus Oculi e della refrazione anche in cicloplegia
•Misurazione del tono oculare
•Visita ortottica: permette di valutare eventuale presenza di strabismo
•Topografia corneale: permette di studiare la forma corneale
•Pachimetria corneale: permette di conoscere lo spessore corneale
Tutti questi accertamenti vanno eseguiti dopo che il paziente ha sospeso completamente l’uso di lenti a contatto 7-10 giorni prima.
IMPIANTO DI LENTI INTRAOCULARI
Quando i difetti visivi sono troppo elevati si può eseguire l’impianto di lenti intraoculari cosiddette fachiche (lenti che vengono inserite davanti la pupilla o tra l’iride e il cristallino), o sostituire il cristallino naturale con apposite lenti intraoculari, cosiddette non fachiche. Queste lenti sono costruite con materiali che rimangono all’interno dell’occhio senza danneggiarne le strutture più delicate e senza provocare alcun problema di rigetto. Le lenti per la chirurgia refrattiva devono essere inserite tramite un intervento microchirurgico vero e proprio anche se di breve durata. Si pratica un’anestesia locale, in genere tramite iniezione di anestetico vicino il bulbo oculare, e il paziente non sente alcun dolore durante l’intervento. Generalmente non si operano i due occhi nella stessa seduta, ma si interviene operando un occhio per volta anche a distanza di poche settimane dall’altro. Se con l’età insorgessero problemi di cataratta è possibile rimuoverla ed effettuare l’intervento per cataratta.